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VIRTUS MURANO 1954 ASD è una associazione sportiva dilettantistica di Basket, con sede nell'isola di Murano dal 1954 ad oggi.


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VIRTUS MURANO BASKET,

DAL 1954 UNA GRANDE STORIA CESTISTICA

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70anni di storia del Basket nell'isola di Murano

Dal 1954, ad oggi i Fratelli Tosi rilanciano Virtus Murano Basket

La nostra storia inizia alla fine del 1953, quando Paolo Toso Fei, avvicinandosi a Toni De Biasi, gli chiede: "Posso accompagnarla?".
Da questo semplice incontro, nascono i primi passi della Virtus Murano. Fu durante una conversazione con Don Luigi Semenzato che venne individuato il luogo perfetto per il nostro campo da pallacanestro: il giardino della canonica di S. Pietro Martire.

I lavori cominciarono nella primavera del 1954 e, grazie al supporto economico del parroco, il campo in cemento prese rapidamente forma. Con l'aiuto dei giovani appassionati, il campo venne completato con un efficiente impianto di illuminazione e una tribuna in legno. Era tutto pronto. Nell'ottobre dello stesso anno, con la partecipazione al campionato di Promozione, prese il via l’avventura agonistica della Pallacanestro Virtus Murano. Il nome fu scelto in onore della vecchia squadra di calcio del patronato, e la nostra prima maglia era blu, con numeri gialli.

I protagonisti di quella prima formazione, che avrebbero dato vita alla storia della Virtus, erano: Pietro Camozzo, Angelo Nason, Claudio Pinzan, Lino Rioda, Guido Todesco, Aureliano Toso, Gianfranco Toso, Gianni Toso Fei, Bepi Toso Fei e Renzo Zuffi. Guido Rioda fu il primo Presidente della società, una scelta caldeggiata dallo stesso parroco, Don Semenzato.

Nel 1956, l’arrivo dei Mor Boys – un gruppo di muranesi che si allenava alla Die’n’ai sotto la guida di Aldo Bach – infuse nuova linfa nella squadra. Con giocatori come i fratelli Andrea, Carlo e Giovanni Moretti, Franco Ferro, Vito Toso, Roldo Toso, Gianno Berton e Renato Rossetto, la squadra si ringiovanì e acquisì nuovi talenti. Presto cominciò anche l'attività giovanile, e in pochi anni si ottennero grandi risultati.

Nel 1960, la Virtus vinse il titolo regionale Allievi in un torneo a Treviso. Era un segnale che il lavoro fatto con i giovani stava già dando i suoi frutti. Nel 1961, Guido Rioda lasciò il posto di Presidente a Luigi Ferro, segnando l’inizio di una nuova fase, più attenta alla programmazione e allo sviluppo.

Nel campionato 1963-64, una squadra composta interamente da ragazzi cresciuti nel vivaio della Virtus, sotto la guida di Toni De Biasi, raggiunse un risultato straordinario: la promozione in Serie B. Gli eroi di quell’impresa erano Marcello Albanello, Paolo Ferro, Gianni Garzolini, Paolo Nason, Vincenzo Rioda, Paolo Rosetto, Piergiorgio Rossetto, Sergio Stellon, Gianni Toso e Pietro Toso.

Gli anni che seguirono furono caratterizzati da sfide appassionanti, con un pubblico che riempiva ogni spazio disponibile per sostenere la squadra. Ogni partita era una battaglia, e i muranesi non si tiravano mai indietro, spinti da una passione genuina. Nei tornei estivi, la Virtus si confrontava con i migliori nomi della pallacanestro veneziana e nazionale.

Il salto in Serie B fu entusiasmante, ma le crescenti esigenze economiche obbligarono la Virtus a ridimensionare le proprie ambizioni. Tuttavia, la costruzione della palestra, inaugurata nel 1968, segnò una nuova era. Grazie alla palestra, la squadra poté allenarsi tutto l’anno, e l'attività non era più legata al tempo atmosferico, anche se forse meno suggestiva rispetto agli allenamenti all’aperto.

La palestra, inizialmente considerata un trampolino per il successo, si rivelò un’arma a doppio taglio. Sebbene garantisse regolarità nell’attività sportiva, offrì anche nuove opportunità ai giovani di Murano, che ora potevano scegliere tra diverse discipline sportive.

Nonostante ciò, la Virtus continuava a sfornare giovani talenti. La squadra del ’52, composta da Mauro Andreotta, Giorgio Bettio, Lino Boscolo, Vincenzo Cecchi, Paolo Cenedese, Umberto Cenedese, Diego Donà, Ivano Pagnin, Giorgio Pittau, Piero Ragazzi, Andrea Rigoni, Adriano Rossetto, Fabio Spezzamonte e Giacomo Squarcina, riuscì a farsi valere, affrontando anche squadre blasonate come la Reyer Venezia.

Nel 1968, Luigi Ferro passò il testimone a Antonio De Biasi come Presidente della Virtus. Sotto la sua guida, iniziò una nuova avventura: l’ingresso della pallacanestro femminile. Molte giovani ragazze si dedicarono a questo sport con grande successo, guidate da un nome prestigioso della pallacanestro nazionale: Alberigo Bognolo.

Nel frattempo, mentre il settore giovanile continuava a produrre buoni risultati, la prima squadra stentava a mantenere una presenza costante nelle categorie più alte. Tuttavia, nel 1973, arrivò la promozione in Serie D, e con essa, l’entusiasmo ritrovato.

Guido Ferro tornò a ricoprire la carica di Presidente nel 1981, portando con sé il Prof. Guida Vaccher, un allenatore di grande esperienza. Da quel momento, la Virtus Murano entrò in un periodo di grande crescita. La squadra conquistò subito la promozione in Serie D e, dopo alcuni anni di assestamento, nel 1985 arrivò anche la promozione in Serie C. Parallelamente, il settore giovanile viveva un periodo di grande successo: nella stagione 1983-84, le squadre giovanili segnarono un record incredibile, con 69 vittorie consecutive (primato ancora imbattuto).
Il vero apice arrivò nel 1986, quando la prima squadra ottenne la promozione in Serie B. La partita decisiva contro il Dueville, giocata a Rovigo davanti a 500 tifosi entusiasti della Virtus, è ancora ricordata come uno dei momenti più gloriosi nella storia del club. Il pubblico, tornato a gremire la palestra, era il segno tangibile del rinnovato entusiasmo per la Virtus, spinto dai successi sia della prima squadra che delle giovanili.
Ma, come spesso accade nello sport, dopo aver toccato l’apice, la parabola della squadra cominciò a declinare. Le avversarie si rinforzarono, e il livello tecnico della Virtus non fu più all’altezza. Nel 1987, arrivò la retrocessione in Serie C, seguita nel 1989 da un’ulteriore retrocessione in Serie D. Iniziò così un’era buia per la Virtus, ma una piccola fiamma continuava ad ardere nel cuore della comunità.
Grazie all'impegno di Paolo Poletto e Massimo Boscolo, venne fondato il Centro Minibasket, un’iniziativa che permise all’isola di Murano di mantenere viva la passione per il basket. Come le fornaci del vetro, che devono mantenere i forni sempre accesi per conservare la temperatura necessaria alla lavorazione, così il Centro Minibasket si rivelò cruciale per alimentare il sogno di rivedere la palla a spicchi in casa. Questo lavoro di base piantò i semi per il futuro, e la comunità non smise mai di credere nel potere del basket.

Nel 2010, grazie alla perseveranza e alla dedizione di chi aveva mantenuto viva la passione per il basket, i fratelli Mirco e Massimo Tosi riportarono in vita la Virtus Murano, avviando una squadra under 13. Questo slancio segnò una nuova fase di sviluppo, che culminò nel 2015/16, quando la Virtus Murano, guidata in panchina da Alessandro Bettera, si presentò con grandi ambizioni ai nastri di partenza della Serie C Silver

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